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La sindrome dell’edificio malato (SBS – Sick Building Syndrome)

La sindrome dell’edificio malato (SBS – Sick Building Syndrome) è una situazione che si riscontra sempre più spesso, causata dalla tendenza di costruire edifici sempre più “ermetici” per limitare il consumo energetico per il riscaldamento e il raffrescamento. Se questo approccio in effetti limita i consumi, riducendo l’aria esterna accumula però inquinanti chimici e biologici generati nell’ambiente interno, poiché il tasso di rinnovamento dell’aria è insufficiente. Questo problema viene aggravato anche dalla propensione a delle persone a vivere sempre di più all’interno delle case, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia dovuta alla Covid 19.
Questa mancanza di ricambio di aria si traduce in una cattiva qualità dell’aria, di cui sono responsabili molteplici fattori, tra i quali batteri, funghi, muffe e agenti chimici nonché i contaminanti generati dalle funzioni metaboliche delle persone. Dal cucinare al pulire con detergenti chimici, dal fumare al non arieggiare la nostra case, esistono diversi comportamenti che impattano fortemente sulla qualità della nostra aria interna. Anche i COV (composti organici volatili) sono spesso causa di questa Sindrome, liberati dalle vernici dei mobili o dai pavimenti ad esempio. I composti chimici presenti nell’aria indoor sono noti o sospettati di causare irritazione o stimolazione dell’apparato sensoriale e possono dare vita a un senso di disagio sensoriale e a altri sintomi comunemente presenti nella cosiddetta SBS.

Come confermano anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’aria che respiriamo dentro casa e nei luoghi di lavoro arriva ad essere fino a 5 volte più inquinata di quella outdoor. Cefalee, irritazione di occhi, naso e gola, tosse secca, pelle disidratata, vertigini o nausea, affaticamento: sono i sintomi che, secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpiscono il 20% della popolazione occidentale a causa dei fattori inquinanti presenti all’interno delle abitazioni.

In Italia già da molti anni sono riportati episodi significativi, ma non sono stati eseguiti studi epidemiologici su larga scala che abbiano interessato più edifici. Anche nell’esperienza italiana le alterazioni dei parametri ambientali, sebbene in alcuni casi significative, non sembrano da sole poter giustificare l’elevatissima prevalenza di una sintomatologia così complessa e strettamente correlata con la permanenza negli edifici studiati. Le persone colpite lamentano irritazioni agli occhi, al naso, alle vie respiratorie e occasionalmente alla pelle nonché sintomi generali come mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini e difficoltà di concentrazione. Una volta lasciato l’edificio, i disturbi diminuiscono. La maggior parte delle segnalazioni e degli esami legati alla SBS riguardano il posto di lavoro. La SBS può però manifestarsi anche nelle abitazioni.
Alcuni studi italiani hanno focalizzato l’attenzione sui costi, in termini puramente economici, di episodi di SBS, confermandone l’elevato impatto sociale.

Interessante lo studio di Sumedha M. Joshi, “The sick building syndrome” che è possibile consultare su : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2796751/

Come cercare di risolvere questo problema?
Sicuramente partendo da una corretta e consapevole scelta dei materiali da costruzione che devono essere ecocompatibili e naturalmente traspiranti e cercando di aereare il più possibile gli ambienti.
Noi di Check Up abbiamo inoltre studiato ItAir: un purificatore e sanificatore d’aria che sfrutta la naturali azione filtrante dell’apparato radicale delle piante per abbattere i COV, i composti organici volatili dannosi per salute dell’uomo.
A differenza dei tradizionali depuratori, ItAir utilizza le piante per rimuovere gli agenti inquinanti dall’aria degli ambienti chiusi. Secondo i test di laboratorio (link al pdf) Itair riesce a filtrare l’aria di una stanza di 36 mq, eliminando il 93% dei COV presenti.
E’ una soluzione IOT (internet of things) e di design: completamente integrabile all’interno dei mobili e complementi di arredo, è gestita tramite app dalla quale è possibile verificare in tempo reale la qualità dell’aria e programmarne il funzionamento. L’applicazione è disponibile sia per smartphone e tablet sia IOS che Android.

I VANTAGGI DI ITAIR

Espressione della creatività tutta italiana, coniugata con una tecnologia unica.

E’ una soluzione IOT (internet of things) e di design: completamente integrabile all’interno dei mobili e complementi di arredo, è gestita tramite app dalla quale è possibile :

  • Abbattere del 93% gli agenti inquinanti
  • Verificare la presenza in tempo reale di agenti inquinanti nell’aria dell’ambiente in cui state lavorando o vivendo,
  • Programmare accensione e spegnimento del dispositivo,
  • Avere sempre disponibili i dati su temperatura e umidità dell’ambiente.

Un sistema unico capace di coniugare elementi d’arredo, piante vive e filtrazione naturale dell’aria da sostanze inquinanti volatili, batteri e virus nello spazio di lavoro o in abitazioni per creare una connessione visiva continuativa con la natura nel corso della giornata.

Uno strumento impareggiabile per ottenere, in ufficio o in casa:

  • Diminuzione significativa delle sostanze nocive per la salute.
  • Riduzione dello stress
  • Aumento della produttività,
  • Miglioramento del benessere psico-fisico.

La relazione tra depurazione dell’aria e piante (sia foglie che apparato radicale) è stata confermata dalla NASA, National Aeronautics and Space Administration, che ha condotto degli studi per conoscere più a fondo la capacità delle piante d’appartamento di ridurre gli inquinanti dispersi nell’aria, che con maggiore frequenza si trovano negli ambienti interni. In seguito, altri studiosi hanno confermato i risultati della NASA, approfondendone alcuni aspetti, tra cui l’individuazione di un maggior numero di piante che svolgono questa utile funzione.

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